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Stefano Maglia

Diisocianati e sicurezza: tutti i pericoli che un HSE Manager deve gestire

di Redazione TuttoAmbiente.it

Categoria: Sostanze pericolose

Diisocianati e sicurezza: tutti i pericoli che un HSE Manager deve gestire
 

Al giorno d’oggi è necessario che RSPP, ASPP e HSE Manager siano al corrente dei pericoli e dei rischi legati all’utilizzo di diisocianati e conoscano in maniera approfondita gli obblighi formativi previsti dal Regolamento n.1149/2020.
 

La Restrizione n.74 del Regolamento REACH prevede nuovi obblighi formativi per gli utilizzatori industriali o professionali che manipolano diisocianati in quantità pari o superiori allo 0,1% o che sono incaricati della supervisione di tali operazioni.
 

La formazione è infatti obbligatoria per chiunque utilizzi questi composti, lavoratori dipendenti, autonomi e datori di lavoro.
 

In questo lungo commento andremo a fornire le principali informazioni legate ai diisocianati: questi temi sono toccati anche all’interno del nostro Master HSE Manager.
 

Cosa sono i diisocianati

 

Ma cosa sono i diisocianati? I diisocianati rappresentano una vasto gruppo di composti chimici ottenuti dalla combinazione di due unità di cianati (-N=C=O) con altre entità chimiche.
 

A seconda della loro struttura e della dimensione delle loro molecole, i diisocianati possono manifestare diversi gradi di volatilità, sebbene in condizioni ambiente non tendano a evaporare facilmente.
 

Questi composti sono altamente reattivi e possono causare irritazione attraverso qualsiasi via di esposizione (pelle, occhi, vie respiratorie), mostrando anche una certa tossicità.
 

Sono in grado di sensibilizzare i tessuti attraverso i quali passano, provocando dermatiti e, in particolare, una forma di sensibilizzazione respiratoria ritenuta molto seria, irreversibile e invalidante.
 

L’introduzione di una specifica restrizione sugli utilizzi professionali e industriali di questi prodotti è iniziata nel 2016, per concludersi nel 2020 con l’emanazione del Regolamento (UE) 2020/1149.
 

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La formazione e gli obblighi legati all’uso dei diisocianati

 

Dal 24 febbraio 2022, è vietato introdurre sul mercato composti che contengono diisocianati, a meno che la loro concentrazione non sia inferiore allo 0,1% in peso o il fornitore assicuri che il destinatario abbia accesso alle informazioni sui requisiti essenziali e che sull’imballaggio sia chiaramente indicato: “A partire dal 24 agosto 2023, l’uso industriale o professionale è consentito solo previa formazione adeguata”.
 

Quindi, dal 24 agosto 2023, i lavoratori, sia dipendenti che autonomi, e i datori di lavoro, in qualità di utenti, potranno impiegare schiume poliuretaniche, colle e vernici contenenti diisocianati solo se muniti di un certificato rilasciato a coloro che hanno seguito un corso specifico e superato l’esame conclusivo.
 

Sono soggetti ai nuovi requisiti di qualificazione professionale tutti gli “utilizzatori industriali e professionali” dei suddetti prodotti, comprendendo non solo i lavoratori subordinati ma anche quelli autonomi.
 

Inoltre, rientrano in questa categoria coloro che, pur non essendo direttamente coinvolti nelle lavorazioni con diisocianati, sono incaricati della supervisione di tali attività.
 

Come capire se si è soggetti agli obblighi di formazione

 

La prima cosa da fare è verificare l’etichetta dei prodotti utilizzati o le schede di sicurezza, al fine di valutare – caso per caso – se nel ciclo produttivo siano utilizzati prodotti contenenti diisocianati ed in quale concentrazione.
 

Nel caso in cui emerga la presenza di diisocianati in percentuale superiore a 0,1% e non sia possibile sostituire il prodotto con uno con percentuale inferiore, è necessario adempiere agli obblighi di formazione introdotti dal Regolamento (UE) 2020/1149.
 

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Dove si trovano i diisocianati

 

Dove si trovano i diisocianati? Tra i materiali che possono contenere diisocianati, rientrano i composti poliuretanici presenti in resine bicomponenti, sigillanti, rivestimenti, schiume, adesivi e vernici impiegati in svariate applicazioni nel settore edilizio (come sigillanti, isolanti, adesivi, vernici, eccetera a base poliuretanica).
 

I diisocianati si ritrovano in una vasta gamma di prodotti, soprattutto quelli che coinvolgono la produzione di poliuretani, e vengono manipolati in svariati contesti lavorativi.
 

Il Regolamento (UE) 2020/1149, deliberatamente, non fornisce un elenco specifico di sostanze che richiedono formazione, garantendo così validità anche di fronte a progressi tecnologici e nuove formulazioni.
 

Di seguito, cerchiamo di individuare le tipologie di prodotti che di solito contengono diisocianati e i relativi contesti in cui possono essere trovati. È importante ricordare che l’elenco è puramente indicativo e non esaustivo:
 

Schiume rigide: utilizzate per l’isolamento termico di edifici, frigoriferi, impianti di surgelazione, tubazioni e serbatoi di stoccaggio. Si trovano in galleggianti, imballaggi, elementi di mobili, scocche di macchine o elettrodomestici.
 

Schiume flessibili: impiegate nei mobili per la casa (come materassi e cuscini per divani), sedili per autoveicoli, imbottiture industriali e tessuti laminati.
 

Schiume strutturali a pelle integrale, semirigide e a bassa densità: presenti in elementi interni dei veicoli (come volanti e poggiatesta), elementi di arredo e articoli sportivi (sci, tavole da surf, ecc.).
 

Elastomeri: utilizzati per la produzione di suole per scarpe, pannelli di carrozzeria per veicoli, rulli e ruote dentate, nastri trasportatori, sigillanti per l’edilizia e l’industria automobilistica, e fibre.
 

Materiali di rivestimento: impiegati nella produzione di adesivi, vernici, stucchi, riempitivi e nastri adesivi.
 

Prodotti non poliuretanici: i diisocianati vengono utilizzati, ad esempio, come leganti per la realizzazione di pannelli truciolari o per la produzione di stampi in sabbia per fonderie, così come per la creazione di schiume poliureiche a bassissima densità impiegate nella realizzazione di materiali di imballaggio.
 

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Quali sono i settori in cui vengono utilizzati i diisocianati

 

Visto l’elevato numero di tipologie di materiali che contengono poliuretani, sono davvero estesi gli ambiti applicativi quali per esempio: produzione di componenti per le automobili, nelle carrozzerie, molte lavorazioni nel settore edilizia e affini (impiantisti, carpentieri, cappottisti, serramentisti, ecc), nella produzione di mobili, di materie plastiche per i più svariati usi.
 

La classificazione dei diisocianati

 

Come vengono classificati i diisocianati? I diisocianati sono classificati come sostanze pericolose e sono soggetti a una specifica classificazione secondo il sistema di etichettatura armonizzato a livello internazionale, noto come Sistema Globale Armonizzato (SGA) delle Nazioni Unite.
 

Ecco la classificazione dei diisocianati:
 

Categoria di Pericolo Fisico

  • Infiammabilità: alcuni diisocianati possono essere infiammabili e possono formare miscele esplosive con l’aria.
  • Esplosione: alcuni diisocianati possono esplodere in determinate condizioni.

 

Categoria di Pericolo per la Salute

  • Irritazione Cutanea o Oculare: i diisocianati possono causare irritazione della pelle e degli occhi.
  • Sensibilizzazione Respiratoria: l’esposizione ai diisocianati può portare a sensibilizzazione delle vie respiratorie, che può scatenare asma occupazionale.
  • Tossicità Acuta: alcuni diisocianati possono essere tossici se inalati o se entrano in contatto con la pelle.
  • Tossicità Cronica: l’esposizione prolungata ai diisocianati può portare a danni polmonari permanenti.

 

Categoria di Pericolo Ambiente

  • Pericolo Acuto per l’Ambiente Acquatico: alcuni diisocianati possono essere dannosi per l’ambiente acquatico.

 

Categoria di Pericolo per la Sicurezza

  • Pericolo di Incendio e di Esplosione: questa categoria è associata a diisocianati infiammabili o esplosivi.

 

È importante notare che la classificazione specifica di un diisocianato può variare a seconda della sua struttura chimica e delle sue proprietà.
 

Le informazioni dettagliate sulla classificazione di un particolare diisocianato possono essere reperite dalle schede di sicurezza dei materiali (SDS) fornite dai produttori o dalle autorità competenti.
 

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Caratteristiche di pericolosità dei diisocianati

 

I diisocianati hanno alcune caratteristiche di pericolosità che li rendono soggetti a specifiche normative di sicurezza sul lavoro.
 

Ecco alcune delle principali caratteristiche di pericolosità dei diisocianati:
 

Irritazione e Sensibilizzazione
I diisocianati possono causare irritazione della pelle, degli occhi e delle vie respiratorie. Inoltre, l’esposizione ripetuta può portare a sensibilizzazione, che può scatenare reazioni allergiche.
 

Potenziale Cancerogeno
Alcuni diisocianati, come il metilene diisocianato (MDI), possono essere considerati cancerogeni potenziali. L’esposizione prolungata e non controllata a questi composti può aumentare il rischio di sviluppare tumori.
 

Rischio Respiratorio
L’inalazione di vapori o aerosol di diisocianati può causare irritazione delle vie respiratorie, tosse, respiro sibilante e, in casi gravi, edema polmonare acuto.
 

Sensibilizzazione Respiratoria
L’esposizione ripetuta ai diisocianati può portare alla sensibilizzazione delle vie respiratorie, che può manifestarsi come asma occupazionale.
 

Effetti Acuti e Cronici
L’esposizione acuta ai diisocianati può causare sintomi come difficoltà respiratorie, tosse e irritazione delle mucose. L’esposizione cronica può portare a danni polmonari permanenti.
 

Rischio di Incendi ed Esplosioni
Alcuni diisocianati sono infiammabili e possono formare miscele esplosive con l’aria, aumentando il rischio di incendi o esplosioni.
 

Rischio per la Riproduzione
Esistono evidenze che suggeriscono che l’esposizione ai diisocianati può avere effetti negativi sulla riproduzione, comprese possibili complicazioni durante la gravidanza.
 

Stabilità Chimica
Alcuni diisocianati possono reagire con altre sostanze chimiche e generare prodotti reattivi o pericolosi.
 

Persistenza Ambientale
I diisocianati possono persistere nell’ambiente e possono avere impatti negativi sulla flora e fauna acquatica.
 

Reattività Chimica
I diisocianati reagiscono rapidamente con l’acqua e altre sostanze chimiche, il che può comportare rischi in caso di fuoriuscite o dispersioni.
 

A causa di queste caratteristiche di pericolosità, è fondamentale adottare misure di sicurezza appropriate durante la manipolazione e l’uso di diisocianati, compresi l’uso di dispositivi di protezione individuale (DPI) e l’implementazione di procedure di gestione sicura. La formazione adeguata e la conformità alle normative di sicurezza sul lavoro sono essenziali per ridurre al minimo i rischi associati all’uso di diisocianati.
 

Rischi associati all’uso dei diisocianati

 

Ecco alcuni dei principali rischi associati all’uso di diisocianati:
 

Irritazione della pelle e delle vie respiratorie
L’esposizione cutanea o inalatoria ai diisocianati può causare irritazione della pelle, degli occhi e del tratto respiratorio superiore. Questo può manifestarsi con arrossamento, prurito, gonfiore e congestione.
 

Dermatite allergica da contatto
L’uso non protetto di diisocianati può portare allo sviluppo di dermatite allergica da contatto. Questa è una reazione allergica della pelle che può causare sintomi come rash, vesciche e prurito.
 

Sensibilizzazione respiratoria
L’esposizione ai diisocianati può causare sensibilizzazione delle vie respiratorie, che è una reazione allergica sistemica. Questo può portare a condizioni come l’asma occupazionale, che può essere scatenato anche da piccole quantità di diisocianati.
 

Asma occupazionale
L’asma occupazionale è una condizione in cui i sintomi dell’asma (come respiro sibilante, tosse e difficoltà respiratorie) sono scatenati dall’esposizione a specifici agenti sul posto di lavoro, inclusi i diisocianati.
 

Edema polmonare acuto
L’inalazione di vapori o aerosol di diisocianati in concentrazioni elevate può portare allo sviluppo di edema polmonare acuto, una condizione grave che richiede immediata assistenza medica.
 

Rischi per la riproduzione
Alcuni diisocianati sono noti per avere effetti dannosi sulla riproduzione, comprese possibili complicazioni durante la gravidanza.
 

Rischi per la salute a lungo termine
L’esposizione cronica ai diisocianati può portare a danni permanenti ai polmoni e ad altre strutture corporee.
 

Per prevenire questi rischi, è fondamentale seguire rigorosamente le linee guida di sicurezza e adottare misure preventive adeguate.
 

Ciò include l’uso di dispositivi di protezione individuale (come maschere respiratorie adeguate, guanti e abbigliamento protettivo), la ventilazione adeguata dei luoghi di lavoro e la formazione continua sui rischi associati ai diisocianati.
 

Inoltre, è fondamentale effettuare monitoraggi regolari dell’ambiente di lavoro per garantire che le concentrazioni di diisocianati siano mantenute entro i limiti di sicurezza.
 

Sistemi di protezione collettiva e individuale

 

In Italia, per proteggere i lavoratori dall’esposizione ai diisocianati, vengono utilizzati diversi sistemi di protezione, sia collettivi che individuali.
 

Tra i Sistemi di Protezione Collettiva troviamo una ventilazione adeguata, i cappucci di aspirazione, le cabine di spruzzo, le barriere fisiche, i sistemi di sicurezza nell’immobilizzazione di materiali.
 

Ventilazione adeguata
I locali in cui si manipolano diisocianati devono essere dotati di un sistema di ventilazione adeguato, che assicuri la corretta circolazione dell’aria e contribuisca a ridurre la concentrazione di vapori.
 

Cappucci di aspirazione
Sistemi di aspirazione localizzata (cappucci di aspirazione) vengono utilizzati per catturare e rimuovere i vapori di diisocianati direttamente alla sorgente.
 

Cabine di spruzzo
Nelle attività di verniciatura o applicazione di diisocianati, si possono utilizzare cabine di spruzzo dotate di sistemi di aspirazione e filtraggio dell’aria.
 

Barriere fisiche
Sono utilizzate per limitare l’accesso a determinate aree in cui si manipolano diisocianati. Possono essere pareti divisorie, schermi o recinzioni.
 

Sistemi di sicurezza nell’immobilizzazione di materiali
Durante la produzione o la manipolazione di materiali contenenti diisocianati, vengono utilizzati sistemi di sicurezza per evitare fuoriuscite e dispersioni accidentali.
 

Tra i Sistemi di Protezione Individuale (DPI) troviamo le maschere di protezione respiratoria, i guanti di Protezione, le tute di Protezione, gli occhiali di Sicurezza, le calzature di Sicurezza, le tute con sistema di aspirazione.
 

Maschere di protezione respiratoria
Deve essere utilizzata una maschera facciale filtrante (FFP) adeguata, in grado di filtrare particelle e vapori di diisocianati. La scelta della maschera deve essere basata sulla concentrazione di diisocianati nell’ambiente di lavoro.
 

Guanti di protezione
Sono necessari guanti resistenti ai solventi e ai diisocianati per proteggere la pelle dalle contaminazioni.
 

Tute di protezione
È essenziale indossare tute adeguate, preferibilmente monouso, che coprano completamente il corpo per prevenire il contatto con la pelle.
 

Occhiali di sicurezza
Per proteggere gli occhi da schizzi o vapori di diisocianati, devono essere indossati occhiali di sicurezza con schermi laterali.
 

Calzature di sicurezza
Scarpe di sicurezza con punta rinforzata e suola antiscivolo possono essere necessarie a seconda del tipo di lavoro.
 

Tute con sistema di aspirazione
In alcune situazioni, potrebbe essere necessario utilizzare tute con sistema di aspirazione integrato per proteggere il lavoratore dall’esposizione ai diisocianati.
 

È fondamentale che i lavoratori vengano addestrati sull’uso corretto di questi DPI e che essi siano forniti in quantità sufficiente e in buone condizioni. Inoltre, devono essere regolarmente controllati e sostituiti quando necessario.
 

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Valori limite di esposizione professionale

 

In Italia, i valori limite di esposizione professionale (VLEP) ai diisocianati sono stabiliti dal Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 “Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro” e successive integrazioni.
 

Secondo questo decreto, i valori limite di esposizione professionale (VLEP) per i diisocianati sono i seguenti:
 

Tolilene diisocianato (TDI): 0,02 ppm (come media ponderata nel tempo – TWA) o 0,07 mg/m³ (come media ponderata nel tempo – TWA).
 

Metilene diisocianato (MDI): 0,02 ppm (come media ponderata nel tempo – TWA) o 0,04 mg/m³ (come media ponderata nel tempo – TWA).
 

Questi valori rappresentano i limiti massimi di concentrazione a cui i lavoratori possono essere esposti durante una giornata lavorativa di 8 ore. È importante sottolineare che è fondamentale adottare tutte le misure di prevenzione e di protezione individuale per evitare l’esposizione a livelli superiori a questi limiti.
 

In aggiunta ai VLEP, è importante che le aziende siano consapevoli di tutte le disposizioni legislative e le linee guida fornite dal Ministero della Salute e dall’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) per garantire un ambiente di lavoro sicuro per i dipendenti che possono essere esposti a diisocianati.
 

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