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Stefano Maglia

Nel caso di notevoli differenze tra peso presunto indicato nel FIR e peso a destino, come ci si comporta?

di Stefano Maglia

Categoria: Rifiuti

  L’accertamento di notevoli differenze di peso tra quello presunto e quello a destino crea non pochi problemi interpretativi in ordine al controllo del carico e all’applicabilità delle prescritte sanzioni. Del resto, non risulta che la giurisprudenza (di merito, di legittimità ed amministrativa) si sia mai occupata di questa specifica questione; ed anche in dottrina esistono pochi riferimenti al riguardo.   Se l’art. 193, c. 1, D.L.vo 152/06 prescrive solo che dal formulario risulti la “quantità del rifiuto”, il DM 1 aprile 1998, n. 145 consente alle aziende di trascrivere il peso “a destino”: infatti, nell’allegato B del predetto decreto, al punto 6) è prevista l’indicazione in “Kg o litri “e il “peso da verificarsi a destino”. Apparentemente queste indicazioni potrebbero sembrare alternative. Sennonché la Circolare 4 agosto 1998, n. GAB/DEC/812/98, esplicativa sulla compilazione dei registri di carico/scarico dei rifiuti e dei formulari di accompagnamento dei rifiuti trasportati, al punto 1), lett. t), così si esprime: “t) alla voce «quantità»,...

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