Lo scorso 13 novembre 2018 la Camera dei Deputati approvava il disegno di Legge di delegazione europea 2018 (1201-A), che attualmente risulta in corso di esame in commissione al Senato (S.944), mantenendo le disposizioni sull’attuazione delle direttive del Pacchetto Circular Economy.

Proprio su queste ultime, il 7 maggio scorso FISE Unicircular (imprese e Associazioni che svolgono attività a supporto dello sviluppo dell’economia circolare) unitamente a FISE AssoAmbiente (imprese che operano in Italia nel settore dei servizi di igiene ambientale e della gestione dei rifiuti, nonché delle bonifiche), Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile ed Ecogeo, è stata audita dalla Commissione Politiche UE del Senato sul Disegno di Legge di Delegazione europea 2018.

In particolare, rende noto Unicircular nel proprio Comunicato Stampa, l’intervento si è incentrato sugli articoli 13, 14 e 15 del DDL, in ordine ai quali sono state illustrate proposte di emendamenti elaborate congiuntamente, in materia di responsabilità estesa del produttore, end of waste, strumenti ed incentivi per l’economia circolare e la gerarchia dei rifiuti, veicoli fuori uso e Raee. Di interesse, inoltre, l’annuncio della presentazione di uno specifico emendamento nell’ambito dell’esame del DL “Sblocca cantieri proprio in tema di end of waste, con l’esortazione “a proseguire nella battaglia per sbloccare l’impasse normativo sull’end of waste “caso per caso” determinato dalla sentenza del Consiglio di Stato risalente ormai a 15 mesi fa“.

 

Le proposte associative e i relativi emendamenti sono riportate nella memoria depositata agli atti della Commissione, della quale si riporta il seguente estratto:

l’innalzamento delle percentuali di raccolta differenziata, pur necessario soprattutto nelle regioni del Sud Italia, sarà inutile se non si sviluppa a valle un mercato dei materiali e beni riciclati che, ad oggi, in diversi casi stenta ad affermarsi, a causa della concorrenza delle materie prime vergini che quelle secondarie dovrebbero sostituire, degli ostacoli normativi e burocratici, dell’assenza di criteri “end of waste” per la maggioranza dei flussi di rifiuti e delle resistenze culturali dei possibili utilizzatori e delle stazioni appaltanti.

A tal fine, in linea con quanto richiesto dalla nuova direttiva rifiuti, la futura disciplina dovrà definire un “pacchetto di misure”, sia dirette che indirette, finalizzate a promuovere il rispetto della gerarchia dei rifiuti, il raggiungimento degli obiettivi di riciclo previsti e la riduzione del ricorso allo smaltimento in discarica e tramite incenerimento.

Tali misure dovranno puntare in particolare a sviluppare i mercati del riutilizzo e di prodotti realizzati in materiali riciclati tramite strumenti normativi, economici e fiscali. Elemento imprescindibile per la creazione di mercati stabili e funzionali per i materiali riciclati è, inoltre, un’adeguata normativa sulla cessazione dello stato di rifiuto: al riguardo, si ribadisce che occorre quanto prima superare il blocco attuale delle autorizzazioni end-of-waste determinato dalla sentenza del Consiglio di Stato n. 1229, anche per mezzo di un provvedimento avente carattere di urgenza in attesa del recepimento completo della direttiva, e procedere senza indugio nella emanazione dei decreti sui singoli flussi EoW.

In questo contesto, un ruolo di primo piano spetta alle organizzazioni che rispondono al principio della Responsabilità del produttore. Tali sistemi devono essere aperti, concorrenziali e confacenti alle esigenze dell’intera filiera“.

 

Faremo il punto della situazione su queste delicate tematiche durante il Corso di Formazione di TuttoAmbiente “Rifiuti: novità e criticità –
Stop SISTRI, new FIR, Registri e MUD, Voci a specchio, Classificazione, End of waste, fanghi in agricoltura, Bat rifiuti, RTGR, sottoprodotti”, nelle edizioni di Milano, il 22 maggio 2019, e Padova, il 5 giugno 2019.

Info e approfondimenti: formazione@tuttoambiente.it – 0523.315305

 


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