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Condizioni e criteri per gestire un residuo di produzione come sottoprodotto

di Paolo Pipere

Categoria: Rifiuti

  Un decreto ministeriale e due circolari interpretative forniscono indicazioni non vincolanti per dimostrare che alcuni scarti riutilizzabili rispondono alla definizione di sottoprodotto.   Il processo di progressiva transizione a un modello di economia circolare – un’economia che, invece di ricorrere alle materie prime convenzionali non rinnovabili o rinnovabili solo nel lungo periodo, si alimenta dei residui di produzione e di consumo – può essere realizzato solo se si considerano con attenzione le nozioni di sottoprodotto e di cessazione della qualifica di rifiuto. Quest’ultima si realizza quando un impianto autorizzato a trattare rifiuti riesce a trasformarli in veri e propri nuovi prodotti. Il sottoprodotto, invece, è un residuo di produzione che ha, fin dal momento in cui viene generato, caratteristiche tali da consentirne il reimpiego in un’attività economica senza alcun trattamento o con trattamenti analoghi a quelli ai quali si sottopongono le materie prime tradizionali.   Nozione giudica di sottoprodotto   Alcuni scarti di produzione, utilizzati in processi produttivi o...

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